Il Problem Solving: definizione e metodologie per affrontare le sfide aziendali

da | Ott 1, 2024 | Blog it, Facilitazione, People Empowerment

Il Problem Solving è una competenza chiave da sviluppare a livello individuale e collettivo. Essere capaci di gestire i problemi in tempo reale trasformandoli in opportunità da cogliere per migliorare o innovare, oggi fa la differenza fra aziende di successo e aziende in stallo.

Nel panorama aziendale odierno, caratterizzato da volatilità, incertezza, complessità e ambiguità (VUCA), la capacità di risolvere problemi efficacemente non è più solo un vantaggio competitivo, ma una necessità di sopravvivenza. 

Le organizzazioni si trovano di fronte a sfide continue e sempre più complesse, come l’adattamento rapido ai cambiamenti tecnologici, la sostenibilità e responsabilità ambientale e societale, la gestione di team distribuiti globalmente, la cybersecurity o ancora il bisogno di essere attrattive. Di fronte a queste sfide gli approcci manageriali tradizionali di tipo top down (o se volete comando e controllo) non funzionano più. Servono approcci innovativi e strutturati che siano basati sul coinvolgimento e sulla crescita delle competenze trasversali di ogni collaboratore, affinché ciascuno possa far fronte alle sfide della complessità in modo autonomo e responsabile, da solo o in squadra e senza aspettare soluzioni dall’alto. 

Ma cos’è esattamente il Problem Solving e perché è così cruciale per il successo aziendale? Esploriamo insieme le definizioni, le metodologie e le applicazioni pratiche di questa competenza fondamentale.

Che cos’è il Problem Solving?

Il Problem Solving è un processo cognitivo e comportamentale attraverso il quale un individuo o un gruppo è in grado di identificare, analizzare e risolvere i problemi per raggiungere un obiettivo desiderato. Essenzialmente, risponde alla domanda: “Come possiamo superare questa sfida in modo efficace ed efficiente?”

Nel contesto aziendale, il problem solving si applica sia alla semplice risoluzione di problemi quotidiani di natura operativa, come la gestione delle consegne, la qualità dei prodotti o le tempistiche di onboarding, che alla gestione di dilemmi strategici, come l’adattamento ai mercati globali o l’integrazione dell’IA al proprio business. 

Si tratta di un approccio sistemico, che considera l’impatto delle soluzioni su tutte le parti dell’organizzazione, tenendo conto delle interdipendenze tra diversi fattori. Questo permette di identificare soluzioni più olistiche, sostenibili e durature nell’affrontare sfide complesse.

In sostanza, il Problem Solving ci permette di adattarci in modo intelligente ai contesti mutevoli, agendo sulla realtà per continuare a perseguire i nostri obiettivi nonostante i cambiamenti e anzi, agendo su di loro per trasformarli in opportunità.

Il Problem Solving efficace richiede una combinazione di pensiero analitico e creativo, capacità di comunicazione, collaborazione e leadership. È un processo strutturato ma dinamico, che ogni volta si adatta al contesto specifico e alla natura del problema da risolvere.

 

L’importanza del Problem Solving nel contesto aziendale

Nelle organizzazioni, di fronte a contesti in rapida evoluzione, il Problem Solving è diventato una competenza cruciale, sinonimo di agilità e capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato. In un ambiente VUCA, questa flessibilità può fare la differenza tra il successo e il fallimento. Vediamo perché: 

  • Saper identificare e risolvere problemi in modo sistemico e a tutti i livelli dell’organizzazione, porta a processi più efficienti, al miglioramento continuo e a una migliore allocazione delle risorse, traducendosi in una maggiore produttività e in un vantaggio competitivo sostenibile. 
  • Un approccio strutturato al Problem Solving permette anche di anticipare potenziali problemi e affrontare le sfide in modo efficace in fase embrionale, prima che si trasformino in crisi. Le aziende migliorano così la capacità di gestione dei rischi e aumentano la loro resilienza complessiva.
  • Il Problem Solving efficace è poi alla base dell’innovazione, perché associato alla creatività (Creative Problem Solving) permette alle aziende di trovare soluzioni inedite, fuori dagli schemi, aprendo cosi la strada a nuovi prodotti, servizi e modelli di business.
  • Sviluppare competenze di Problem Solving a tutti i livelli crea un ambiente di lavoro più dinamico e responsabilizzante, dove i dipendenti si sentono autorizzati a proporre e implementare soluzioni.
  • Infine, le aziende abili nel Problem Solving sono meglio equipaggiate per rispondere rapidamente alle esigenze dei clienti e a risolvere rapidamente i loro problemi, aumentando la soddisfazione e la fidelizzazione.

 

Metodologie strutturate

Il Problem Solving efficace è un processo strutturato che ci guida dalla definizione del problema alla sua risoluzione. Questo processo tipicamente include 5 fasi principali: 

  1. Identificazione del problema: riconoscere l’esistenza di un problema e definirlo chiaramente in termini specifici e misurabili. Questa fase implica distinguere i sintomi dalle cause radice e stabilire gli obiettivi da raggiungere.
  2. Analisi e generazione di soluzioni: raccogliere dati rilevanti e analizzare le cause del problema. Generare una vasta gamma di possibili soluzioni attraverso tecniche come il brainstorming, incoraggiando anche la creatività e  quando serve, considerando approcci innovativi.
  3. Selezione della soluzione migliore: valutare le soluzioni proposte in base a criteri predefiniti come fattibilità, costi e impatto. Scegliere la soluzione che meglio bilancia efficacia, efficienza e accettabilità, coinvolgendo gli stakeholder quando appropriato.
  4. Implementazione: sviluppare e eseguire un piano d’azione dettagliato, gestendo gli ostacoli e le resistenze che possono emergere. Monitorare i progressi e adattare il piano se necessario, mantenendo la flessibilità.
  5. Valutazione con feedback: misurare i risultati rispetto agli obiettivi iniziali e raccogliere feedback da tutte le parti coinvolte. Analizzare eventuali discrepanze, identificare lezioni apprese e considerare ulteriori miglioramenti.

Diverse metodologie applicano questo processo in modi specifici. Tra le più note troviamo il Six Sigma, che si basa su dati e statistiche per migliorare i processi, l’approccio Lean, concentrato sull’eliminazione degli sprechi, il metodo scientifico, un approccio basato su ipotesi e sperimentazione, il Design Thinking, focalizzato sull’empatia con l’utente finale e ideale per problemi mal definiti o il Problem-Based Learning anche detto Experiential o Action Learning, efficace per lo sviluppo di competenze di problem solving nel team.

Questi approcci prediligono la risoluzione di problemi in gruppo, in modo autonomo e collaborativo. La loro adozione offre i vantaggi di diffondere competenze di problem solving a tutti i livelli dell’organizzazione, valorizzando le conoscenze e le esperienze di ogni individuo in una logica bottom-up che incoraggia un approccio proattivo alle sfide quotidiane. Questo non solo aumenta la responsabilizzazione e l’engagement, ma migliora anche le soft skills di comunicazione, pensiero critico e leadership condivisa, potenziando il lavoro di squadra.

La scelta della metodologia o la combinazione di metodologie più appropriata dipende dal contesto specifico dell’organizzazione, dalla natura del problema e dalle risorse disponibili. L’obiettivo finale è integrare questi approcci nella cultura organizzativa, creando un ambiente di apprendimento continuo e miglioramento costante

 

Le condizioni del Problem Solving collaborativo

Al cuore del Problem Solving collaborativo si trova l’intelligenza collettiva, una skill essenziale che permette ai team di affrontare sfide complesse con straordinaria efficacia. L’intelligenza collettiva si puo definire come la capacità di un gruppo di persone di collaborare e combinare le proprie conoscenze, competenze ed esperienze per risolvere problemi, prendere decisioni o generare idee in modo più efficace di quanto potrebbero fare i singoli individui separatamente. L’intelligenza collettiva sfrutta la diversità cognitiva e la sinergia del gruppo per ottenere risultati superiori alla somma delle parti. 

Si tratta di un potere straordinario, ma che non nasce spontaneamente. è piuttosto il risultato di un percorso evolutivo di empowerment del team, le cui tappe chiave includono: la definizione chiara dell’obiettivo comune, la consapevolezza delle competenze individuali e collettive, l’identificazione precisa dei ruoli, il coordinamento e la comunicazione efficaci, la psychological safety e la gestione costruttiva dei conflitti di interesse, la coesione e il piacere di lavorare insieme.

Quando questi elementi si allineano, emerge una vera intelligenza collettiva e il problem solving può avvenire in modo collaborativo. E’un percorso fondamentale: si possono avere i migliori talenti del mondo, ma senza la maturità di squadra, i risultati collettivi saranno sterili. 

Questo processo richiede tempo, ma può essere accelerato attraverso una facilitazione esperta, il cui obiettivo sia mettere il team in condizione di evolvere e auto-organizzarsi.

Nel contesto VUCA attuale, il Problem Solving collaborativo basato sull’intelligenza collettiva è diventato una necessità strategica. Le organizzazioni che coltivano questa capacità non solo sopravvivono, ma prosperano, sapendo cogliere ogni sfide come un’opportunità di crescita.

 

Come applicare il Problem Solving alle sfide aziendali

L’applicazione pratica del Problem Solving alle sfide aziendali richiede flessibilità e adattamento delle metodologie al contesto specifico. 

Ad esempio, per migliorare l’esperienza cliente, si potrebbe applicare il Design Thinking per empatizzare con i clienti e ridisegnare il customer journey basandosi sui loro feedback. Nello sviluppo di nuovi prodotti, combinare Design Thinking e metodo scientifico permetterebbe di creare prototipi rapidi e testarli con gli utenti finali. Per gestire il cambiamento organizzativo, il Problem-Based Learning potrebbe coinvolgere i dipendenti nella co-creazione di soluzioni, facilitando l’accettazione del cambiamento.

L’efficacia dell’applicazione del Problem Solving dipende dalla capacità di adattare le metodologie alle specifiche esigenze e cultura dell’organizzazione.

 

Come sviluppare e stimolare le abilità di Problem Solving nel team

Coltivare una cultura del Problem Solving all’interno di un’organizzazione richiede un approccio duplice: lo sviluppo delle abilità individuali e la creazione di un ambiente che stimoli e valorizzi queste competenze a livello di team.

A livello individuale, il percorso di miglioramento è un viaggio continuo che richiede dedizione e pratica costante. È fondamentale esercitare il pensiero critico e affinare le capacità analitiche, alimentare la creatività e sviluppare l’empatia. Questo processo può essere supportato dall’apprendimento continuo di nuove pratiche e più in generale dal mantenere una mentalità aperta a esperienze e prospettive diverse.

Parallelamente, l’organizzazione può creare un terreno fertile per il fiorire di queste competenze. Creare un ambiente sicuro, dove le idee possono essere espresse liberamente senza timore di giudizio, è il primo passo. Promuovere la diversità di pensiero e implementare sessioni regolari di brainstorming aiuta a stimolare la creatività collettiva e a esplorare soluzioni da angolazioni diverse.

La collaborazione interfunzionale è un altro elemento chiave: mettere insieme persone con background e competenze diverse può portare a soluzioni inedite che nessun individuo o team avrebbe potuto concepire da solo. 

Il ruolo dei leader

Il ruolo dei leader è cruciale: devono non solo promuovere queste pratiche, ma anche modellarle attivamente, dimostrando apertura alle nuove idee e coinvolgendo il team nella risoluzione di problemi reali. 

La capacità dei leader a utilizzare tecniche di facilitazione può massimizzare l’efficacia dei momenti di problem solving collaborativo, attraverso giochi e simulazioni che non solo rendono il processo più coinvolgente, ma permettono anche di sperimentare in un ambiente sicuro, promuovendo il pensiero laterale e la risoluzione creativa dei problemi.

È importante ricordare che lo sviluppo e la stimolazione del Problem Solving sono processi continui, non destinazioni finali. Richiedono un impegno costante a tutti i livelli dell’organizzazione, dalla formazione individuale alla creazione di strutture e processi che supportino questa mentalità.

 

Il Creative Problem Solving

Il Problem Solving tradizionale e il Creative Problem Solving sono approcci complementari che, quando combinati, possono portare a soluzioni più innovative ed efficaci. Mentre il Problem Solving tradizionale si basa su analisi logica, dati oggettivi e processi strutturati, il Creative Problem Solving aggiunge pensiero divergente, tecniche di generazione di idee non convenzionali e approcci flessibili.

L’integrazione dei due approcci permette di definire i problemi in modo più ampio, generare una gamma più vasta di soluzioni, valutarle con criteri sia analitici che innovativi e implementare soluzioni che bilanciano praticità e originalità. 

In un mondo aziendale sempre più complesso, la capacità di alternare tra pensiero analitico e creativo diventa fondamentale per affrontare sfide impreviste e guidare l’innovazione.

 

Il Progetto Oxygen di Google

Il Progetto Oxygen di Google è un esempio illuminante di come il Problem Solving possa trasformare le sfide organizzative in opportunità di miglioramento. Partendo dall’analisi delle pratiche di leadership correnti, il team di People Analytics ha usato un approccio strutturato di problem solving per cambiare la cultura manageriale verso un modello più efficace

Nel 2008, Google stava affrontando sfide significative legate alla retention dei dipendenti e alla qualità della leadership. Attraverso un’analisi approfondita data oriented, l’azienda ha condotto interviste approfondite con i manager più performanti e identificato otto comportamenti comuni ai manager di maggior successo. Sono stati allora sviluppati programmi di formazione mirati, basati su questi comportamenti chiave, associati a un sistema di feedback continuo per i manager.

I risultati sono stati notevoli, con un miglioramento del 75% nei punteggi dei manager con performance più basse, una riduzione del turnover volontario del 13% nei team con manager migliori e un aumento significativo della soddisfazione dei dipendenti e della produttività.

Questo caso dimostra come un approccio sistematico al problem solving possa portare a trasformazioni significative nelle pratiche di leadership e gestione.

(Fonte: Garvin, D. A. (2013). How Google Sold Its Engineers on Management. Harvard Business Review, 91(12), 74-82). 

 

Il Problem Solving: la chiave per navigare la complessità

Il Problem Solving è molto più di una semplice competenza: è un approccio fondamentale per navigare le complessità di un mondo VUCA. Padroneggiare le metodologie di Problem Solving permette alle organizzazioni di adottare mindset collaborativi, trasformare le sfide in opportunità, guidare l’innovazione e mantenere un vantaggio competitivo sostenibile.

Le aziende che investono nello sviluppo di una cultura del Problem Solving, promuovendo sia l’approccio analitico che quello creativo, sono meglio equipaggiate per affrontare le sfide impreviste e adattarsi rapidamente ai cambiamenti odierni.

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